per chi vuole, deve o crede di cambiare lavoro

lunedì 6 luglio 2009

Come gestire la trattativa economica

E' un momento importante, perché pone anche le premesse per il futuro professionale. Bene quindi parlare di stipendio, ma anche di inquadramento e di sviluppi professionali in generale. Anche i benefits possono migliorare in modo interessante la proposta, soprattutto per i livelli medi/alti. In alcuni casi farà parte del pacchetto offerto, anche un premio fisso o variabile legato al raggiungimento dei risultati ottenuti oppure l'offerta di stock options (azioni aziendali).
Ovviamente il vostro potere contrattuale dipenderà dalla vostra forza sul mercato del lavoro e quindi dall'appetibilità della vostra candidatura in generale. Potrete dettare condizioni se avete una professionalità particolare, rara o molto richiesta e già un lavoro interessante. In questi casi potreste addirittura riportare già nel curriculum il vostro stipendio attuale, così da non essere contattati da realtà non interessate. Sarete, invece meno forti se la vostra storia non è particolare e se non avete ancora una occupazione. In questo caso, meglio chiedere la proposta e provare a trattare non tanto sulla cifra, quanto piuttosto sui tempi per un eventuale passaggio di livello o incremento. Per esempio potreste chiedere se la proposta può essere rivista dopo 6 mesi o un anno e nel caso, adeguata alle capacità manifestate. Spesso le grandi aziende hanno griglie di gestione dei dipendenti piuttosto rigide, perché devono soddisfare anche un principio di equità interna. Quindi potrete trattare solo minimamente (a meno che non vi rendiate conto che hanno proprio bisogno di voi). Più margine di trattativa nelle piccole, in cui, però, i livelli sono generalmente più bassi e le prospettive più limitate.
Ovviamente, a parità di condizioni, un contratto di assunzione "vale" di per se stesso di più rispetto a una collaborazione.Non trattate di stipendio, vacanze e sviluppi se non prima di aver definito con precisione la posizione organizzativa prospettata.E' sempre meglio chiedere una proposta al vostro interlocutore piuttosto che proporgliela voi. Se dovete "uscire allo scoperto" fate attenzione a definire con realismo la cifra da chiedere: non si fa una buona impressione a puntare troppo in alto per poi accettare una cifra molto inferiore. Per avere un riferimento di mercato potete visitare: http://quantomipagano.corriere.it/main.htmAlcune ipotesi Se passate da una realtà ad un'altra, per lo stessa tipologia di mestiere/posizione. Generalmente si chiede un incremento del 20%. Meglio, però, non attenersi rigidamente a questa indicazione perché molto dipende anche: · dalle vostre capacità e potenzialità· dal mercato delle retribuzioni · dallo stipendio che percepite (che potrebbe già essere "fuori mercato" in senso positivo o negativo)· dalla difficoltà a reperire persone con le vostre competenze · dalla politica retributiva dell'azienda· dalla vostra urgenza di trovare una nuova occupazioneSe avete perso il lavoro Certamente non vi trovate in una situazione di particolare forza contrattuale, ma dipende anche dal vostro interlocutore e della coerenza fra la nuova posizione e il vostro precedente mestiere.Se cambiate realtà e mestiere Chi vi assume non acquisisce competenze e abilità immediatamente trasferibili nel nuovo ruolo. Non è corretto, quindi utilizzare come riferimento la retribuzione già percepita. Potrebbe esservi conveniente anche un cambio alla pari o addirittura perdere alcune posizioni, se questo vi permette di reimpostare la vostra storia professionale.Se siete al vostro primo lavoro Non potete che accettare la retribuzione/remunerazione prospettata. Casomai trattate sui tempi di revisione (economica e di livello) o sulla formazione.

estratto dal mio libro: Donne, cercare, cambiare e trovare lavoro, edito da Etas

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