per chi vuole, deve o crede di cambiare lavoro

sabato 20 giugno 2009

Lo stipendio da spuntare



Di stipendio e inquadramento (o remunerazione nel caso di lavoro autonomo) usualmente si tratta quando entrambe le parti hanno convenuto un interesse reciproco e quindi una corrispondenza fra esigenze organizzative e caratteristiche e aspirazioni della persona.
In deroga a questo costume, ci sono delle situazioni in cui conviene parlarne prima ancora di aver approfondito la conoscenza reciproca, per esempio:

· nel caso esistano delle precise politiche retributive e range economici e la possibilità che il candidato abbia richieste maggiori, chi si occupa di selezione per evitare perdite di tempo comuni, tratterà della posizione e dell’offerta già nel corso della convocazione telefonica o comunque nel corso del primo contatto; “Mi piacerebbe incontrarla perchè credo di avere una posizione interessante da proporle. Si tratta di un proposta per un responsabile della selezione-quadro…”
se il candidato ha precise e chiare richieste e per evitare proposte non in linea con le sue aspettative, si informa sul trattamento proposto prima di decidere se andare al colloquio di selezione oppure indica chiaramente già nel cv remunerazione e inquadramenti attuali o richieste future.

Si tratta comunque di una fase delicata da gestire con attenzione per evitare il rischio di mandare a monte una proposta interessante.

SUGGERIMENTI
· Durante il colloquio o in fase di trattativa non fartti prendere la mano esagerando sulla retribuzione. A volte le aziende chiedono di vedere la busta paga …
· Non esagerare con le richieste, non sempre è possibile tornare indietro e accettare remunerazioni troppo inferiori rispetto a quanto si è chiesto
· Se quello che ti offrono e troppo poco, ma la posizione ti interessa, tratta delle ipotesi future magari chiedendo un aggiornamento alla fine del periodo di prova o in occasione della prossima valutazione annuale

Quanto posso chiedere?

Che stipendio chiedere? E’ una delle domande centrali quanto ci si propone sul mercato del lavoro. Giocare male questo aspetto è molto rischioso perché si corre il rischio di
perdere una opportunità professionale interessante nel caso si abbia chiesto una cifra molto superiore a quanto il nostro interlocutore è disposto a darci
accontentarci di una cifra inferiore rispetto a quanto sarebbero stati disposti a riconoscerci
Alcune delle riflessioni che vi proponiamo possono essere una guida per gestire la trattativa economica anche di chi riceve proposte di collaborazione.

I giovani al primo lavoro dato lo scarso potere contrattuale, difficilmente potranno trattare l’importo che si troveranno generalmente ad accettare (sempre che sussistano le condizioni legali). Potranno però già proporre/chiedere un aggiornamento dopo il periodo di prova, dopo un anno o a fronte di una valutazione della prestazione positiva.

Chi ha già una esperienza professionale, potrà:

1)Pesare il valore della professionalità acquisita
Un aiuto può venire dalla remunerazione che già percepite (a cui aggiungere fra il 10 e il 20% rispetto alla forza contrattuale che credete di avere) e da un confronto con il mercato attraverso uno strumento quale( http://lavoro.corriere.it/guidetest/Test/Default.aspx)
Guadagni abbastanza? uno strumento di benchmark retributivo gratuito. Si tratta di un tool interessante che considera non solo la dimensione della posizione, ma anche le variabili legate alla zona geografica (il mercato del nord Italia a parità di condizioni paga più di quello del sud) e alle dimensioni e settore dell’azienda. Al dato ottenuto, che pur sempre medio ma un buon punto di partenza, si possono integrare altri due fattori: la coerenza fra esperienza sviluppata e posizione alla quale ci si riferisce e anzianità di ruolo, due elementi che possono far aumentare il valore della propria professionalità. Si tenga inoltre presente quanto la propria esperienza è disponibile o meno sul mercato e quindi se trattate “merce rara” o “abbondante”.
2) Definire un importo
Proponete la cifra, oppure chiedere all’azienda una proposta, secondo la vostra forza contrattuale e la vostra maggiore o minore sicurezza.
3) Trattare fisso e variabile
Se la distanza fra il valore che voi ritenete di avere e la proposta è ampia potete trattare sul rapporto fra il fisso e il variabile. Tanto più la posizione è elevata tanto più le aziende sono disposte a definire importi legati al raggiungimento degli obiettivi. Importo che secondo ghli ultimi dati aumenta sempre di più e tocca anche per le figure intermedie.
4) Contrattare sui benefits
Anche i benefits possono essere tradotti in un importo. Chiaro nel caso dei tiket restaurant che prevedono un chiaro importo, ma anche per l’auto aziendale il cui riferimento si può considerare valutando i dati Aci. Facile anche considerare il valore dell’asilo, check up medico meno monetizzare il rimborso delle spese mediche, il computer portatile etc


Abc sui termini Retribuzione e Inquadramento
Durante il colloquio di selezione, non si tratta solo di retribuzione (cioè di importo), ma anche di livello di inquadramento (impiegato di 2° livello del contratto nazionale commercio, quadro, dirigente), ed è bene avere concettualmente separati questi riferimenti perchè non vanno sempre in parallelo. Per esempio non è sempre vero che un dirigente prenda di più di un quadro oppure che un laureato in virtù dei suoi studi sia inquadrato a un livello maggiore di una segretaria.

L’inquadramento infatti si riferisce allo spazio organizzativo della posizione e quindi alla scala gerarchica mentre l’importo percepito dipende oltre che dal ruolo occupato anche dalle caratteristiche della persona che lo ricopre, dalle sue potenzialità e dal valore sul mercato di quella specifica professionalità (è per questo che due persone inquadrate a uno stesso livello potrebbero avere una busta paga molto diversa).

Contrariamente a quanto potebbe sembrare le aziende, soprattutto le grandi e ben strutturate, preferiscono aumentare l’offerta economica, piuttosto che concedere un passaggio di livello. Ci si sentirà rispondere che: la posizione non è grande quanto previsto per un inquadramento superiore.

Inquadramento e retribuzione derivano dalla dinamica fra:

le indicazioni della contrattazione collettiva nazionale e aziendale che definisce, in relazione ai diversi contenuti di ruolo, i livelli di inquadramento e il prezzo minimo di riferimento, il minimo salariale.
le esigenze delle aziende che devono compensare le persone secondo una politica di equità interna ma anche secondo un “prezzo di mercato” che le permetta loro di acquisire le risorse di cui hanno bisogno. In virtù di questa esigenza di attrattività, è possibile che vengano fatte delle deroghe al criterio di equità interna.


I benefits più diffusi

a) Benefit diretti cioè con un beneficio legato direttamente alla persona

Assicurazione: Si tratta di polizze infortuni sul lavoro o extralavorativi (in aggiunta alla copertura INAIL) oppure di polizze sulla vita, che possono essere concesse dalle aziende come benefit. Ma, più in generale, possono essere forniti diversi tipi di coperture assicurative.

Spese mediche: Alcune aziende coprono tutte le spese mediche dei propri dipendenti in caso di loro ricovero o ricovero dei famigliari.

Check-up medico: Alcune aziende forniscono un servizio annuale di check-up personalizzato, in collaborazione con apposite strutture mediche specializzate.

Previdenza integrativa
Benefit fornito ad alcune fasce (generalmente “alte”) di lavoratori. Le aziende iscrivono il dipendente a fondi pensione privati (assicurativi o bancari) e versano, per intero o per una parte sostanziosa, le quote previste. Da non confondersi con i fondi pensione negoziali o collettivi, per i quali è previsto il versamento del TFR.

b) Benefit indiretti: facilitazioni “collaterali” rispetto alla persona

Alloggio: generalmente le aziende lo concedono ai propri dipendenti che sono costretti a trasferirsi in sedi lontane da quella di appartenenza.

Auto: strumento di lavoro vero e proprio per alcune categorie di lavoratori (per esempio Funzionari commerciali), l’auto aziendale rappresenta un benefit generalmente apprezzato da tutti i dipendenti.

Carta di credito aziendale: strumento sicuro ed efficace per la gestione delle spese aziendali. Permette di gestire, ad esempio, le spese di viaggio e di rappresentanza con un buon controllo dei costi da parte dell’azienda.

Cellulare: tipologia di benefit inizialmente considerata “a rischio” ora non più grazie anche ad un’accresciuta possibilità di controllo dei costi

Mensa/Ticket restaurant: da taluni non è considerato un vero e proprio benefit, perché per natura non sembra fornire un beneficio paragonabile ad altri benefit che vanno ad aumentare sensibilmente il benessere individuale (si pensi all’auto, alle assicurazioni, etc.).

PC portatili: da alcune aziende non più considerato un benefit, ma un vero e proprio strumento di lavoro

Interventi Family Friendly e convenzioni: Asili nido per figli dei dipendenti, palestre interne alle strutture aziendali utilizzabili in orari extra lavorativi, convenzioni con teatri, cinema, musei, impianti sportivi, e molti altri ancora, rappresentano





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